Insufficienza venosa

COS’È L’INSUFFICIENZA VENOSA?

L’insufficienza venosa è una condizione in cui il sangue ha un ritorno difficoltoso dalla periferia verso il cuore. Questo problema può essere causato da diversi fattori come trombosi, anomalie del tessuto venoso o difetti alle valvole venose. Le vene, infatti, hanno il compito di “riportare” il sangue dalle zone periferiche del corpo verso il cuore, questo flusso avviene contro gravità ed è favorito dalla presenza di valvole che impediscono il reflusso verso il basso. Quando, per malfunzionamento delle valvole, questo ritorno non avviene, si verifica un ristagno che porta a gonfiore, dolore, crampi notturni, prurito e difetti estetici. In alcuni casi inoltre, l’insufficienza venosa è accompagnata o aggravata da un mal funzionamento del sistema linfatico; quindi queste due patologie sono in stretta correlazione.
È stato provato che alcuni fattori legati allo stile di vita possono influenzare il manifestarsi di queste patologie, come la sedentarietà, l’obesità, l’ipertensione, il diabete, il permanere per lungo tempo in piedi, la scarsa mobilità delle caviglie, problemi posturali del cammino o la debolezza dei muscoli polpacci; tutti fattori contrastabili con la pratica regolare di esercizio fisico.
Quando il ritorno venoso o linfatico non funziona, una delle soluzioni è compensare tramite la continua e regolare azione muscolare che offre un importante funzione di “spremitura” favorendo il ritorno del sangue e della linfa verso l’alto, contrastando il ristagno nella periferia. Ad oggi non esiste ancora una cura definitiva a queste patologie ma si può dire che oltre alla diagnosi precoce, alle cure mediche e fisioterapiche, svolgere il corretto esercizio fisico è un fattore che non può assolutamente mancare nella cura per queste problematiche.

EFFETTI DELL'ESERCIZIO FISICO

E’ stato dimostrato da numerosi studi, raccolti anche nella Cochrane Library (un importante database per la ricerca medica) che chi pratica esercizio fisico specifico e regolare, rispetto a chi rimane sedentario ha, già dopo 24 settimane, una:

  • Riduzione del 17% del dolore, del 20% dei crampi notturni e del 25% dell’edema alle gambe.
  • Un miglioramento della funzione di pompa delle valvole venose

 

Le modalità di esercizio che maggiormente sono consigliate sarebbero tutti quegli esercizi che coinvolgono l’utilizzo degli arti inferiori, ma soprattutto della caviglia e dei polpacci. Non sono consigliate attività ad alto impatto con il suolo o esercizi di forza con associati ad un aumento eccessiva della pressione sanguigna. È molto consigliata l’attività in acqua che avrebbe un effetto compressivo, per mezzo della pressione idrostatica e favorirebbe il ritorno veno-linfatico (effetto simile a quello ottenuto con le calze compressive).
In conclusione, l’esercizio fisico è molto consigliato in questi casi per migliorare i sintomi e la salute fisica. In un corretto programma di esercizio si dovrebbero svolgere attività per migliorare la capacità cardio-vascolare e metabolica, la forza e la mobilità articolare, utilizzando le metodiche, gli esercizi e i carichi corretti per rendere l’allenamento efficace, sicuro e per evitare di portare peggioramenti alla patologia presente.

E TU?

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